Anche Beyrouth è nel mio cuore e nei miei ricordi come tutti gli altri luoghi in cui mi è capitato di andare per lavoro e purtroppo non per diporto.
Quando dovevamo recarci a Bagdad per le varie missioni archeologiche facevamo scalo all'aereoporto di Beyrouth e cambiavamo anche la compagnia aerera che allora era , mi pare di ricordare, la M.E.A e cioè la Midle East Airline e già dai pasti serviti a bordo si percepiva il sentore dell'oriente che si avvicinava. Qualche volta abbiamo viaggiato anche con la Iraqui Airline e il sentore era ancora più forte.
Non rammento bene come era l'aereoporto di Beyrouth allora, ma è netto nei miei ricordi il fatto che nel 1975 era stata ultimato ed era veramente molto bello.
Vi atterrai nel dicembre 2003 con la mia Canon nuova fiammante nella borsetta e un borsone pieno di lampade , i loro sostegni, il cavalletto e tutto il necessario per le riprese.
Avevo portato anche la mia adorata Nikon perchè mi era stato detto che la Direction Des Antiquites voleva delle diapositive.
Ad attendermi c'era una archeologa italiana che non conoscevo e che doveva dirigere il mio lavoro . Mi accompagnò all'albergo , nella parte musulmana della città, presso cui soggiornai per le successive due settimane e mi diede appuntamento per la sera stessa alla sede dell'Unesco dove si svolgeva il festival internazionale del cinema.
Mi agghindai un pò, perchè , a mio avviso, per certe occasioni bisogna essere chic e , con un pò di apprensione mi tuffai nella notte a bordo di un taxi il cui autista , per fortuna mi portò a destinazione senza problemi.
La sala era molto bella con meravigliosi lampadari (appena mi ricordo come si fa, pubblicherò le foto) e la sala, molto accogliente, era impreziosita di comodissime poltroncine rosse.
Il film , con sottotitoli in francese non era noioso, ma in quel momento la cosa che mi premeva di più era trovare la sala del buffet per mangiare qualcosa, avevo infatti mangiato sull'aereo e non era un granchè.
Entrai quindi, una volta terminato il film, in un salone con lunghi tavoli ricolmi di tantissime vivande dall'aspetto e dal sapore molto orientale i cui vassoi furono letteralmente assaliti da un'orda di famelici degustatori.
Quando tutti si furono ingozzati fino alle orecchie, i vari camerieri rovesciarono tutti gli avanzi in sacchi neri della spazzatura e la cosa mi sconcertò un poco.
Uscita quindi da quella sala mi accorsi con stupore che era stata allestito un altro buffet nell'ingresso principale e i vari vassoi erano colmi di stuzzichini dall'aspetto e dal gusto più europeo e che comunque furono degni della mia attenzione.
Non ho mai detto a nessuno che nella stessa sera mi ero fatta due buffet e ora lo confesso pubblicamente.
Finalmente incrociai la mia archeologa che stava conversando con altre persone e che mi diede appuntamento per il mattino successivo per fare un sopralluogo a Saida ,l'antica Sidone, distante da Beyrouth cicra 35 km.
La mia avventura stava per cominciare!
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2 commenti:
Complimenti mamma! Perfetto lo stile e inviti proprio il lettore a seguirti passo passo lungo la tua avventura.
Non vedo l'ora di leggere news form you!
Bella! Questo racconto non me lo ricordavo sai? Ottimo stile, molto piacevole!Vogliamo le foto!!!
Ok è uno scandalo buttare via il cibo, scommetto che te ne saresti portata a casa un pochino vero?
A tal proposti ti dico che ieri sera Anna ha festeggiato il suo compleanno in un locale e ha comprato una torta, carissima, in pasticceria, ma fidatevi, soldi ben spesi. Ebbene, ne è avanzato un di torta che Anna si è premurata di mettere tra due piattini e portare a casa: stamattina lo ha mangiato per colazione! E' così che si fa...
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