giovedì 1 novembre 2007

Gli ori dell'Afganistan


Dell'Afganistan conoscevo e conosco ancora molto poco.
Attualmente ci sono le notizie che quotidianamente ci sconvolgono su questa guerra infinita che dilania il paese, guerra sempre e comunque presente nel paese anche andando con la memoria a tempi lontani.
Quando ero in Turkmenistan qualcuno del mio gruppo ,indicando il paesaggio circostante mi disse :"Ecco a destra c'è l'Afganistan e a sinistra l'Iran" o viceversa. Montagne innocue e maestose che svettavano all'orizzonte.
Andando ancora più lontano con la memoria ricordo un burka di seta verde drappeggiato su un pianoforte a coda nella casa di campagna di un architetto che aveva spesso lavorato in quel paese e sempre comunque legato all'Istituto di Archeologia e uno studente afgano che frequentava l'Istituto.
Si chiamava Sciai Bay Mustamandi e tentava disperatamente di laurearsi presso la nostra Facoltà ma c'erano grosse difficoltà col greco e con il latino che allora erano le basi indispensabili per frequentare e comprendere le fonti che dissetavano coloro che avevano una cultura classica.
Ma si laureò e impalmò una sua collega di studi. Lo ricordo ancora: alto,elegante ,un pò scuro di carnagione e sapeva cucinare "le coq au vin" ( lo preparava per la sua "bella"). Partirono per il suo paese , scavarono, frequentarono la corte del re che donò loro due levieri afgani, poi lei ritornò con un sotterfugio in Italia con i levrieri e con le palle piene, di sicuro del marito e forse anche di altro.
Chi non ricorda lo strazio dei Budda di Bamian che si sbriciolavano in una nuvola nefasta di polvere?
Ma ora c'è la mostra che bisogna assolutamente andare ad ammirare.
Lasciate i fuochi accesi, interropete le lunghe telefonate, disdite gli appuntamenti, lasciate cadere i mestoli, togliete di corsa i bigodini: ci sono gli Ori dell'Afganistan che vi attendono
Per fortuna hanno prorogato la mostra fino alla fine di novembre e c'è il martedì con orari da consultare in cui la visita è gratis.
Ma per le vecchie carampane come me c'è la riduzione sul costo del biglietto.
Ma 8 (otto) miseri euros non devono frenare nessuno. E' bella, ben strutturata, con incredibili oggetti in oro, appunto, ma anche avori, e vetri di ispirazione romana che ho apprezzato molto per la loro sistemazione museale, sorretti da una sottile camicia di plexiglass e altri disposti in una bacheca situata una saletta solo a loro dedicata. Ma quello che ho apprezzato molto sono stati gli ingrandimenti fotografici di alcuni oggetti dei corredi funarari e la loro collocazione sulle vesti dei defunti.
E poi se non siete spilorci,se non spaventa il peso e se non piove, come è capitato a me, c'è il bellissimo catalogo. La prima volta che ci sono andata ho avuto un attacco di tirchiaggine, non volevo spendere 40 euro, la seconda ed ero ben intenzionata all'acquisto, pioveva , il catalogo era pesante e lo avrei dovuto trascinare tutto il giorno durante le mie scorribande in via Roma.
E ho rinunciato!!!!!
A proposito non sono riuscita a mettere nessuna foto. Sono un cane!!!!
Doverosa appendice:qualunque mostra si vada a vedere, con lo stesso biglietto si può visitare anche il Museo Archeologico. Sono esposti in modo ammirevole una quantità incredibile di reperti archeologici.
Ne vale veramente la pena!!!

1 commento:

Simone ha detto...

Bellissimo post... Hai mai pensato di scrivere le tue memorie? Hai così tante cosa da raccontare...

Ah, devo assolutamente andare a vedera la mostra sull'Afghanista.