Pioggia, vento, un freddo che me lo ricorderò per tutta la vita, neve a granellini che sembrava quasi polistirolo.
E noi, i magnifici cinque, bardati come se dovessimo andare al Polo Nord.
Giacche a vento, guanti da sci, calze spesse, mutande e pantaloni di lana, io, cappellino che sembravo una profuga.
Eppure abbiamo scorrazzato impavidi per 4 giorni, mai stanchi o quasi, facendo ogni tanto soste ristoratrici nei vari bar per fare rifornimento di calde bevande e mirate soste idrauliche.
Avevo quasi paura di non farcela, io che cammino poco e mi muovo quasi esclusivamente in macchina, invece ho girato, camminato, trotterellando dietro ai i miei compagni di ventura dalle 9 del mattino fino a sera tardi.
Cosa dire di Berlino senza cadere nell'ovvio?
La città è, a dir poco, sensazionale.
Grandi strade, immensi viali fiancheggiati da costruzioni dall'architettura in massima parte molto armoniosa e con facciate dipinte con colori pastellati ed estremamente gradevoli.
Il nostro tour era stato organizzato da Anna, la ragazza di mio figlio, una quindicina di giorni prima e frutto di un intero pomeriggio di lavoro e ricerca.
Aveva studiato tutti luoghi da visitare giorni per giorno, i musei, le cose divertenti come ad esempio i due mercatini delle pulci più famosi di Berlino, i vari mezzi di trasporto sia sotterranei che all'aperto e così via.
Le code di due ore e più per visitare il Pergamon e il Bundestag (?) al freddo, al vento e sotto la pioggia sono quasi dimenticate.
Voglio parlare del Pergamon che è quello che mi ha più emozionato.
Certo l'altare di Pergamo non ha bisogno di commenti, ma sono stata travolta da un'onda di emozione alla vista della Porta di Ishtar di Babilonia, la vera, unica, indimenticabile, con i colori ancora vividi , con le fiere plastiche e maestose raffigurate nei bassorilievi creati con i mattoni.
Ricordo ancora la porta di Ishtar ricostruita a Babilonia, misero tentativo, rispetto a quella originale di riproporre a coloro che la ammiravano la grandiosità del passato.
A Babilonia c'è però ancora il leone di pietra, forse troppo pesante per essere asportato e venduto.
E ancora tappeti, oggetti, vetri, modellini del complesso della città, stucchi e molto altro ancora.
Insomma chi deve ancora andare a Berlino deve considerare il Pergamon una tappa obbligatoria e non fare come quella signora, italiana, che diceva all'amica: "La parte islamica la saltiamo".
Comunque organizzazione, audio, guardaroba ecc. sono stati ottimi come pure la possibilità di fotografare.
Usciti dal Museo abbiamo fatto la sosta-ristoro presso un localino molto accogliente dove ho avuto il mio primo approccio con un enorme wurstel e patate fritte.
Io non amo molto i wurstel ma questo era decisamente un'altra cosa rispetto a quello che appare nei nostri supermercati e la birra bevuta in enormi boccali era, a dire dei miei compagni, ottima e di ottima qualità in tutti i posti dove siamo andati.
Spesso lungo le strade c'era numerose bancherelle e ....le soste erano obbligatorie.
Abbiamo fatto numerosissimi tragitti in metropolitana e devo dire che sembrava quasi di essere in un salotto con le pareti decorate in vari modi, piastrellate con soggetti vari con o con enormi quadri .
Le carrozze erano confortevoli e con comodi posti a sedere.
Quando ho poi preso la metropolitana a Milano, al rientro, mi sembrava di stare in un buco nero!!
Non voglio fare anche questa volta un romanzo a puntate e quasi mi sembra che sia passato molto tempo e non solo 8 giorni dal rientro, ma desidero elencare tutto o quasi ciò che abbiamo visto e visitato.
E noi, i magnifici cinque, bardati come se dovessimo andare al Polo Nord.
Giacche a vento, guanti da sci, calze spesse, mutande e pantaloni di lana, io, cappellino che sembravo una profuga.
Eppure abbiamo scorrazzato impavidi per 4 giorni, mai stanchi o quasi, facendo ogni tanto soste ristoratrici nei vari bar per fare rifornimento di calde bevande e mirate soste idrauliche.
Avevo quasi paura di non farcela, io che cammino poco e mi muovo quasi esclusivamente in macchina, invece ho girato, camminato, trotterellando dietro ai i miei compagni di ventura dalle 9 del mattino fino a sera tardi.
Cosa dire di Berlino senza cadere nell'ovvio?
La città è, a dir poco, sensazionale.
Grandi strade, immensi viali fiancheggiati da costruzioni dall'architettura in massima parte molto armoniosa e con facciate dipinte con colori pastellati ed estremamente gradevoli.
Il nostro tour era stato organizzato da Anna, la ragazza di mio figlio, una quindicina di giorni prima e frutto di un intero pomeriggio di lavoro e ricerca.
Aveva studiato tutti luoghi da visitare giorni per giorno, i musei, le cose divertenti come ad esempio i due mercatini delle pulci più famosi di Berlino, i vari mezzi di trasporto sia sotterranei che all'aperto e così via.
Le code di due ore e più per visitare il Pergamon e il Bundestag (?) al freddo, al vento e sotto la pioggia sono quasi dimenticate.
Voglio parlare del Pergamon che è quello che mi ha più emozionato.
Certo l'altare di Pergamo non ha bisogno di commenti, ma sono stata travolta da un'onda di emozione alla vista della Porta di Ishtar di Babilonia, la vera, unica, indimenticabile, con i colori ancora vividi , con le fiere plastiche e maestose raffigurate nei bassorilievi creati con i mattoni.
Ricordo ancora la porta di Ishtar ricostruita a Babilonia, misero tentativo, rispetto a quella originale di riproporre a coloro che la ammiravano la grandiosità del passato.
A Babilonia c'è però ancora il leone di pietra, forse troppo pesante per essere asportato e venduto.
E ancora tappeti, oggetti, vetri, modellini del complesso della città, stucchi e molto altro ancora.
Insomma chi deve ancora andare a Berlino deve considerare il Pergamon una tappa obbligatoria e non fare come quella signora, italiana, che diceva all'amica: "La parte islamica la saltiamo".
Comunque organizzazione, audio, guardaroba ecc. sono stati ottimi come pure la possibilità di fotografare.
Usciti dal Museo abbiamo fatto la sosta-ristoro presso un localino molto accogliente dove ho avuto il mio primo approccio con un enorme wurstel e patate fritte.
Io non amo molto i wurstel ma questo era decisamente un'altra cosa rispetto a quello che appare nei nostri supermercati e la birra bevuta in enormi boccali era, a dire dei miei compagni, ottima e di ottima qualità in tutti i posti dove siamo andati.
Spesso lungo le strade c'era numerose bancherelle e ....le soste erano obbligatorie.
Abbiamo fatto numerosissimi tragitti in metropolitana e devo dire che sembrava quasi di essere in un salotto con le pareti decorate in vari modi, piastrellate con soggetti vari con o con enormi quadri .
Le carrozze erano confortevoli e con comodi posti a sedere.
Quando ho poi preso la metropolitana a Milano, al rientro, mi sembrava di stare in un buco nero!!
Non voglio fare anche questa volta un romanzo a puntate e quasi mi sembra che sia passato molto tempo e non solo 8 giorni dal rientro, ma desidero elencare tutto o quasi ciò che abbiamo visto e visitato.
9 commenti:
l'ho visto anch'io, questo bellissimo museo, ma parecchi anni fa! So che Berlino è molto cambiata, dalla mia visita, mi piacerebbe rivederla...
Grazie per la visita e i complimenti!
Deve essere bellissima Berlino, mi piacerebbe molto andarci. Per ora ho visto solo Monaco in Germania ma Berlino...dev'essere proprio tutta un'altra storia. Grazie per il mini viaggio offerto ai tuoi lettori :-)
A presto!
Cara Glamourama
scriverò al solito altre puntate.
Sono una chiacchierona anche quando scrivo.
A presto e grazie per la visita.
Se ti interessa, in post più vecchi ho parlato di Beyrut, Petra e Bagdad.
Se hai tempo va a vedere . Ti avverto però: sono a puntate.
A presto Grazia
ma che bello leggere i tuoi post, un misto di visto fotografico, di avventura, di risate.... bellissimo anche questo blog!
ciao
Ely
Cara Ely
Devo assolutamente continuare il racconto .
A volte sono un pò dispersiva ma non credere che stia lì a pettinare le bambole.
Come ho detto a Glamourama se hai tempo e voglia va a cercare i post più vecchi su Beyrout, Petra e Bagdad forse ti piaceranno.
A presto
Grazia
berlino è bellissima e tutti i suoi musei anche!
Per Lady Harrison
A dire il vero ho il rimpianto di averne visti così pochi.
Ma c'era anche la città da visitare.
Insomma bisogna tornarci ancora e qiù colte
Ciao
Grazia
ma come, due ore di coda! ci sono andata prima della caduta del muro, 12 giorni, musei a garganella, entravo e uscivo senza ostacoli.
al di là degli immancabili, quello etonografico, la settima meraviglia.
@per Artemisia
beata te!!
magari sei andata anche in una stagione favorevole .
Noi abbiamo fatto eroicamante la coda sotto la pioggia e il vento e il freddo e tutti i giorni che passavamo nei dintorni la coda era sempre lunga.
Sarà stato perchè erano le vacanze di Pasqua?
Ciao
Grazia
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