lunedì 7 gennaio 2008

Duemilaotto

Ce l’abbiamo fatta!!!
Siamo sopravvissuti alla sindrome prenatalizia, alla corsa più o meno sfrenata per l’acquisto dei regali, alle decorazioni della casa, agli addobbi più o meno ricchi e fastosi, a seconda dello stato d’animo e delle circostanze.
Io, per esempio, ho infiocchettato un po’ casa mia per poi trasferirmi velocemente in paese a causa della neve.
Per quei pochi che non lo sapessero abito in collina e la neve per me è un trauma in quanto rende le strade impraticabili e quindi, come ogni inverno (questo è ormai il 5°) mi trasferisco in paese, ho quindi raccattato il più possibile e ho inaugurato la mia casa invernale. Casa molto confortevole quest’anno, ben attrezzata, che mi ha consentito di preparare senza difficoltà il pranzo di Natale.
Come al solito ho preparato troppo e lo dovrò tenere a mente, se ci riesco, per l’anno prossimo.
La cosa insolita di questo Natale e dei giorni che sono seguiti è che, a parte me, sono stati tutti malati: mio figlio. la sua ragazza (a dire il vero sono arrivati a casa già compromessi da una fastidiosa sindrome influenzale che ha interessato praticamente tutti) poi mia figlia che ha saltato addirittura il pranzo, il suo ragazzo , mio marito e perfino mia madre, tant’è vero che ho suggerito di andare a Lourdes.
C’è stato lo scambio dei regali alcuni veramente belli, altri beh…. lasciamo perdere.
Comunque è andata e si sono rimessi tutti alla grande per il Capo d’Anno festeggiato a Milano, a Torino, ad Avigliana in casa e tranquillamente.
Io poi mi sono tirata a lucido cercando di mimetizzare una parte delle mie primavere, riuscendoci abbastanza.
Ero circondata da giovani più o meno sulla trentina, amici della figlia della mia ospite e, nonostante la lucidatura ,mi sono sentita un po’ vecchia quasi senza prospettive interessanti, mentre tutti gli altri ragazzi li sentivo alle soglie della vita, quella bella, piena di promesse, una vita insieme da continuare, una casa acquistata o da acquistare, la prospettiva di allargare la famiglia.
Ma quello stato d’animo è durato veramente poco.
Abbiamo cominciato a mangiare, ognuno aveva portato una quintalata di roba, a bere (gli altri con maggiore o minore moderazione) e poi c’è stato il Karaoke durante il quale mi sono svergognatamente esibita con la mia voce da mondina insieme alla mia amica (57 anni) cantando a squarciagola da sole o con altri quattro o cinque di quei trentenni di cui sopra, che usavano i cucchiai di legno o altri utensili a mò di microfono. E a mezzanotte i fuochi d’artificio ammirati sui bordi di una bella piscina e come panorama notturno i laghi di Avigliana che risplendevano di mille colori.
Bello.

1 commento:

Simone ha detto...

Proposito per il nuovo anno CUCINARE DI MENO.
Cucini sempre da paura, ma devi darti una regolata!!!!
E poi sei sciocca a pensare di essere senza prospettive! La tua vita è libera, bella, piena di impegni e di persone che ti cercano. Ti cercano cosi tanti e cosi spesso che sbuffi sempre prima di rispondere al telefono. Tra l'altro il tuo telefono squilla mooooolto più del mio....
Ad ogni modo hai pure cominciato a viaggiare, anzi, hai ricominciato a viaggiare....
Poi non deprimerti, tra qualche anno arriveranno i nipoti, e sarà un fiume in piena